La rigogliosa fecondità della primavera - di Flavio Murgolo

Ho guardato fuori dalla finestra l’altra sera. Sembrava una notte come le altre. Ma all’orizzonte si stava alzando la luna. Era piena, lucente come un volto attonito che si affacciasse da un altro mondo sulla campagna.
Allora con i ragazzi siamo usciti. Noi di città ci siamo dimenticati quanto è diversa la notte quando la luna è piena. Già lo scricchiolio della ghiaia sotto i passi è diverso dal solito. Si tende l’orecchio come a cogliere i rumori di cui non ci eravamo mai accorti. Fruscii tra le foglie ed i fiori appena sbocciati sui rami, ed il verso di un uccello che subito, all’avvicinarci, tace.
La bambina stringe forte la mano nella tua. L’unico lampione è alle spalle. Davanti, di fianco, le vigne del Monferrato sono appena state piantate. Non fa freddo, ma c’è una brezza primaverile, e le foglie sono appena spuntate più verdi che mai, con alcuni alberi che presentano una chioma rosacea. Ci sono distese di campi coltivati ad ortaggi ed altri seminati a girasoli, che fra qualche mese renderanno il paese lussureggiante ed ardente, e ci fa male ripensare a quando in autunno erano diventati secchi come dei soldati annichiliti, mentre a breve cresceranno più rigogliosi che mai. Nei terreni dove l’erbe cresce alta decorata con distese di fiorellini profumati e di ogni colore, la terra è soffice ed emana un piacevole odore che mischiandosi con il profumo dell’erba crea un insieme di profumi che solo in questa stagione si può trovare.
Hanno rovistato a fondo i rostri degli aratri, senza pietà annientando ogni resto di radice. Sotto a quella luna attonita l’argilla tagliata di netto delle zolle luccica. La terra è ricca e piena di vita nel mostrare la sua capacità di rinnovarsi. È come un mare in fermento, la terra padrona del suo destino. Questa vitalità ti fa venire voglia di stringere tra le braccia i bambini. Nella brezza notturna i camini spenti si ergono come monumenti dormienti che ci ricordano l’inverno. Lontano dall’unico lampione della strada la luce del plenilunio è la stessa di secoli fa. I ragazzi chiedono di poter restare fuori fino a tardi per potersi godere il silenzio ed il profumo della natura di fronte alla bellezza della luna piena.
Immagini le finestre di casa illuminate da fuori, come fosse la notte che vi resta a guardare. Ma cosa hai visto davvero, che continuo con il pensiero a ritornarci? I campi di girasoli ancora deserti, le foglie verdi appena sbocciate sui rami, la terra rivoltata. Hai visto il tuo destino con lietezza ed ottimismo. E ti viene in mente con un’improvvisa tristezza com’era brulla e fredda la terra sotto la luna. Orgogliosa nella sua rinascita ma anche pronta a morire di nuovo

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